Avvento 2009

1511

Il tempo di Avvento appena iniziato ci esorta ad andare incontro a Colui che viene, Cristo Gesù, il Messia atteso. L’Avvento ci invita a protenderci in avanti, verso il futuro, verso una nuova avventura di Grazia. E’ un invito non alla passività o allo sconforto, ma alla fiducia ed alla speranza.
La venuta di Dio nel mondo si è realizzata in Gesù Cristo: Dio ha visitato il suo popolo. Il tempo si è compiuto, ma non è ancora finito. Gesù rimette l’uomo e la Chiesa in cammino e in stato di attesa verso un’altra venuta, la seconda: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria”.
Gesù è venuto storicamente a Betlem, viene nella Chiesa e nella nostra vita ogni giorno, verrà ancora nella gloria alla fine dei tempi.
Ma come dobbiamo vivere questo frattempo, tra la prima e la seconda venuta? Vegliando e pregando, non lasciando appesantire il nostro cuore dagli affanni e dalle preoccupazioni della vita.
Vegliare è possibile se viviamo la speranza, non come una attesa ambigua di bene o di male o, peggio, attesa vana come è spesso oggi intesa dagli uomini del nostro tempo, ma come certezza della vita eterna, della salvezza integrale dell’uomo.
La speranza poggia sulla fede e si nutre della carità. Non si lascia abbattere dalle difficoltà, se pur gravi, della quotidianità perchè sa guardare avanti, alla gioia promessa. La speranza ci sospinge come una vela che fa navigare sul mare la barca verso la meta. Se non ci fosse, si spegnerebbe anche la fede e la carità.
La speranza dei cristiani è attiva, piena di cose da fare durante l’attesa.
Coraggio, dunque, facciamo in modo che tutta la nostra vita si trasformi in un tempo di Avvento e che lo spirito dell’Avvento penetri e trasformi profondamente il nostro cuore secondo la Parola di Dio che ascolteremo in queste settimane.

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