Carissimi fedeli!
La Quaresima è il periodo propizio per la riscoperta e l’approfondimento dell’autentico discepolo di Cristo. Nostro Signore Gesù Cristo non lo conosciamo “dal di fuori”, ma per condivisione di vita: «Se qualcuno vuol venire dietro di me … MI SEGUA» (Mc 8,34).
La conversione cristiana non è unicamente trasformazione morale, ma è conversione a Dio così come si rivela nelle scelte messianiche di Cristo (cfr. Mt 4, 1-11); contrariamente non si pensa come Dio, ma come gli uomini (cfr. Mt 16, 21-23).
Siamo chiamati, dunque, a crescere sempre più intimamente e radicalmente, cioè, a considerare, a valutare e a “ristrutturare” continuamente la nostra vita, stimolati dalla santità e dalla bontà di Dio, apparsa e data a noi in pienezza nel Figlio suo. Tutto ciò significa che costantemente viviamo quel processo di conversione, che ha il suo primordio essenziale nello Spirito di Cristo – ricevuto nel giorno del nostro santo battesimo –, perdendo la vita per causa di Cristo e del vangelo, cioè riconoscendoci sempre più desiderosi e bisognosi di Dio: «Senza di me – dice Gesù – non potete far nulla!»: solo Dio qualifica e riempie rispettivamente il “mio senso e – perché no! – anche e soprattutto il mio non senso di vita”!
La Quaresima divien, così, scuola necessaria di “ripulitura” e di illuminazione personale e comunitaria perché si vivano le parole di Gesù: «Convertitevi e credete al vangelo». Questa è l’essenza della spiritualità quaresimale-battesimale. I mezzi consigliati per l’esercizio quaresimale sono precisamente l’ascolto più assiduo della Parola di Dio (nostro fondamento), la preghiera più intensa e prolungata (nostro colloquio gratuito con Dio), il digiuno (che ci apre alla carità e ci ricorda che non siamo solo carne) e le più svariate opere di carità.
Buona Quaresima!
Con affetto, i vostri sacerdoti