La storia della nostra parrocchia

La vecchia chiesa

Veduta aerea antica del quartiere

La storia della nostra parrocchia ebbe inizio dopo la prima guerra mondiale, cioè negli anni 1918/20, quando il Cav. Curìa donò al Comune di Catania il terreno sul quale sarebbe sorta la prima chiesina, voluta per ospitare i corpi dei soldati catanesi caduti in guerra. Il progetto originario prevedeva la costruzione di tre navate gotiche, mentre alla fine fu costruita una sola navata, poichè si pensò di attuare un altro progetto, l’adattamento di una cappella nella chiesa di S. Nicola in piazza Dante, dove tutt’ora esistono le lapidi dei soldati caduti. Il 15 Agosto 1945, S. E. Mons. Carmelo Patanè istituì la piccola chiesa a parrocchia e la dedicò alla Santa Famiglia di Nazareth, affinchè la comunità nascente vivesse come “la famiglia dei figli di Dio”.

La chiesa non aveva un parroco, però originariamente la Santa Messa veniva celebrata da padre Aiello. Il 12 febbraio 1950 S.E. Mons. Patanè (coadiuvato da mons. Guido Bentivoglio) affido la chiesina ad un giovane sacerdote, padre Francesco Guarrera, già vice parroco della parrocchia S. Maria della Salute, il quale, da quel momento in poi, si dedicò con coraggio e dinamismo ad abbellire ed ingrandire la chiesina. Nella chiesa si trovava un grande quadro rappresentante la Santa Famiglia, ancora oggi in possesso della parrocchia, ora posto nel salone delle riunioni. Per la festa esterna fu allestita una statua in cartapesta, oggi donata alle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto di Ispica. L’attuale simulacro della SACRA FAMIGLIA si trovava inizialmente nella chiesa di S. Giuseppe al Duomo, ma durante la sua spoliazione la statua fu assegnata, su richiesta del parroco, alla chiesa omonima e accolta con grande festa ed entusiasmo dalla comunità. Intanto l’INA-Casa, rappresentato dall’Ing. Anfuso, deliberò la costruzione di nuove palazzine, così l’ex zona deserta e periferica divenne un luogo ricco di abitazioni e famiglie nuove, per cui la piccola chiesa fu insufficiente ad accogliere l’intera comunità. Si rese così necessaria la costruzione di una chiesa più grande. Nel 1968, la chiesina venne demolita, e come previsto dal progetto redatto dagli Ing. Papale e Palumbo, padre Guarrera cominciò a realizzare, con la collaborazione generosa di tutti i parrocchiani, i locali per la catechesi e la pastorale (16 aule, due saloni, l’ufficio parrocchiale e la canonica). In seguito, il 29 giugno 1968, in occasione del suo 25º anniversario sacerdotale, S. E. Mons. Guido Bentivoglio pose la prima pietra della nuova chiesa. L’acqua per la parrocchia era assicurata da una cisterna posta in un locale sotto la chiesa, adibito oggi a Biblioteca, mentre l’acqua per le abitazioni veniva fornita da due fontanelle poste ad angolo di via Nazario Sauro e via XXXI Maggio, con grande disagio per la popolazione poichè l’acqua era presente solo la notte. Con il passare d egli anni il territorio appartenente alla Sacra Famiglia divenne troppo vasto, quindi la diocesi deliberò l’edificazione di nuove chiese e così nacquero le parrocchie di S. Luigi, Spirito Santo, di S.Pio X, e di S. Leone.

La nuova parrocchia

Nell’anno 1970, i lavori della nuova chiesa furono portati a termine e l’inaugurazione avvenne con la celebrazione delle prime comunioni dei bambini. L’attuale chiesa fu consacrata il 24 Maggio del 1974 da Mons. Picchinenna. La vecchia chiesina non scomparì totalmente ed in suo ricordo venne posto, sul presbiterio, il portale gotico, completato ed abbellito con mattonelle colorate di Caltagirone, raffiguranti il Cristo Risorto, inaugurato e benedetto da S. E. Mons. Luigi Bommarito il 29 giugno 1993 in occasione del 50º anniversario sacerdotale di Mons. Guarrera.

Il gemellaggio

Un altro grande avvenimento segnò la storia della nostra parrocchia: il gemellaggio con la parrocchia di Santa Lucia in Sant’Agata Militello. Questo evento fu fortemente voluto da Mons. Francesco Guarrera e da Mons. Vittorio Casella per siglare un patto di amicizia, nato e voluto dalla famiglia Nanì, parrocchiani originari di Sant’Agata Militello. Nel’anno 1979 fu invitato Mons. Casella, parroco di S.Lucia in San’Agata Militello, a tenere, nella nostra parrocchia, un corso di esercizi spirituali. Iniziò in quel momento un rapporto di amicizia che dura ancora oggi. Il 16 settembre 1979 fu sottoscritto l’atto solenne di impegno di gemellaggio tra le due parrocchie in presenza di S. E. Mons. Domenico Picchinenna per Catania e S. E. Mons. Carmelo Ferraro di Patti per S. Agata Militello. Gli abitanti della cittadina messinese, i quali non conoscevano la storia della nostra amata Santa, poterono partecipare a una conferenza, voluta dal Prof. Gaudioso e da padre Lanzafame, per far conoscere loro la figura di S. Agata. A compimento di quest’opera di sensibilizzazione si attuarono due iniziative storiche: la visita in momenti diversi del velo e del braccio di S. Agata, quest’ultimo portato in processione il 16 dicembre 1979 in San’Agata Militello. A settembre del 2004 venne festeggiato il 25º anniversario del gemellaggio, ed i nuovi parroci delle due chiese, padre Antonino Gentile e padre Gaetano Franchina, confermarono la volontà di mantenere vivo questo rapporto pastorale tre le due comunità.

Foto primi anni ’90

Storia recente

Mons. Guarrera
Mons. Francesco Guarrera

Il giorno 11 ottobre 1990 S. S. Giovanni Paolo II ha nominato Mons. Guarrera, Prelato d’onore.

A settembre 2000 la comunità della parrocchia Sacra Famiglia accolse padre Antonino Gentile, come nuovo parroco, nominato da S. E. Mons. Luigi Bommarito. Il 31 gennaio 2004, in occasione della festa di S. Giovanni Bosco, venne inaugurata dal nostro vescovo Mons. Salvatore Gristina, la piccola cappella parrocchiale, voluta dal nostro parroco padre Gentile, per momenti di preghiera dei bambini del catechismo e dei gruppi di ragazzi.
Infine per concludere questa nostra piccola carrellata di ricordi, vogliamo dire: la parrocchia è fatta per tutti, ciascuno è membro, ciascuno è parte, ciascuno è pietra viva di questo tempio. La parrocchia è la casa della Parola di Dio, la scuola della preghiera, la casa della fraternità gioiosa e operosa.